Di Comma22 | 11 Gennaio, 2019
Categoria: News
Il Comune di Roma ha deciso di rendere più complicata la vita ai cittadini dal primo gennaio, con una serie di provvedimenti.
I certificati anagrafici, per ottenere i quali è obbligatorio prenotarsi on line sul sito tu passi, non possono più essere pagati in contanti, ma solo con bancomat o carta di credito, nonostante l’importo da riscuotere per i “diritti di segreteria”, nella maggior parte dei casi per i certificati in carta semplice, sia di soli 26 centesimi di euro; se non si dispone di bancomat o carta di credito, al momento della richiesta del certificato, il municipio rilascia un modulo per pagare i ventisei centesimi o altra cifra dovuta, presso le tabaccherie SISAL Lottomatica, presso le banche abilitate o alla posta “compilando il bollettino bianco PA inserendo i seguenti dati: Codice fiscale Ente (02438750586), B. Codice fiscale Contribuente; C. I.U.V. (Identificativo Univoco di Versamento); D. Importo; E. numero di conto corrente (c/c n. 20046033 intestato a Roma Capitale Risorse Economiche Portale pagamenti on-line)”.
I certificati anagrafici possono essere richiesti anche on line, ma anche in questo caso si è deciso di rendere più difficile la vita ai cittadini, obbligandoli dal 1* gennaio 2019 ad accedere ai servizi online solo dopo aver richiesto le credenziali SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale ampiamente bocciato dai cittadini.
In realtà, sui manifesti e sul sto del Comune di Roma si fa erroneamente riferimento a un inesistente “Sistema Unico di Identità Digitale”, così tanto per rendere più incomprensibile il messaggio ai cittadini già basiti dalle scarne informazioni fornite dal Comune di Roma. Peraltro, chi si inoltrasse sulla pagina di accesso ai servizi on line del Comune di Roma scoprirebbe che l’accesso è consentito anche con la tessera sanitaria autenticata dalla Regione Lazio, ma siccome quest’ultima è gratuita, mentre le credenziali SPID, gestite dai privati, sono destinate ad essere a pagamento, non se ne dà neanche corretta informazione.
Ultima perla, si può leggere che “I cittadini che hanno poca familiarità con Internet e le tecnologie possono trovare, in uno dei 26 Punti Roma Facile sul territorio, il supporto di facilitatori digitali per imparare come accedere e utilizzare i servizi pubblici online di Roma Capitale”. Peccato che per trovare il supporto dei facilitatori “per imparare come accedere e utilizzare i servizi pubblici online” bisogna prendere un appuntamento online: una specie di Comma 22.