Il diritto di sapere con chi stai parlando
Uno degli aspetti che più rende difficile il rapporto con la pubblica amministrazione è quello di non sapere chi si ha di fronte: mentre il cittadino è ben individuato, con nome cognome e indirizzo, di fronte spesso abbiamo un tutto indistinto. Insomma, è difficile capire con chi si sta parlando.
Eppure leggi e circolari che le interpretano e spigano hanno sancito il diritto del cittadino a sapere chi ha di fronte.
L’impiegato con cui si sta parlando deve portare bene in vista un tesserino identificativo, ed anche quando si chiedono informazioni al telefono chi risponde deve qualificarsi.
Altrettanto importante è il diritto di sapere chi è il responsabile della “pratica”: la legge prevede che ogni pubblica amministrazione individui il responsabile del procedimento amministrativo e che questo sia comunicato all’interessato negli atti che gli vengono inviati.
Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
Art. 55-novies – Identificazione del personale a contatto con il pubblico
1. I dipendenti delle amministrazioni pubbliche che svolgono attività a contatto con il pubblico sono tenuti a rendere conoscibile il proprio nominativo mediante l’uso di cartellini identificativi o di targhe da apporre presso la postazione di lavoro
Legge 7 agosto 1990, n. 241
Art. 5 – Responsabile del procedimento
1. Il dirigente di ciascuna unità organizzativa provvede ad assegnare a sé o altro dipendente addetto all’unità la responsabilità dell’istruttoria e di ogni altro adempimento inerente il singolo procedimento nonché, eventualmente, dell’adozione del provvedimento finale.
2. Fino a quando non sia effettuata l’assegnazione di cui al comma 1, è considerato responsabile del singolo procedimento il funzionario preposto alla unità organizzativa determinata a norma del comma 1 dell’articolo 4.
3. L’unità organizzativa competente e il nominativo del responsabile del procedimento sono comunicati ai soggetti di cui all’articolo 7 e, a richiesta, a chiunque vi abbia interesse.