Di Comma22 | 28 Giugno, 2023
Categoria: News
Il Senatore Tino Magni (Alleanza Verdi e Sinistra) ha presentato una interrogazione parlamentare sulle dichiarazioni del Sottosegretario Alessio Butti in merito alle convenzioni con i gestori del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID).
Già a febbraio 2023 avevamo denunciato la campagna orchestrata dai gestori di SPID per ottenere dallo Stato risorse che si erano impegnati a non chiedere al momento dell’avvio del progetto SPID.
A dar man forte ai gestori di SPID era intervenuto il Sottosegretario Butti, che per mesi ha parlato di convenzioni scadute il 31 dicembre 2022, e di una fantomatica proroga delle stesse al 23 aprile 2023, guarda caso alla scadenza per la conversione in legge del decreto legge 24 febbraio 2023, n. 13. Per questo l’associazione Comma 22 aveva presentato a fine febbraio una richiesta di accesso civico all’Agenzia per l’Italia Digitale ( AGID), per sapere in base a quale atto i gestori SPID continuassero a gestire il servizio, se veramente le convenzioni fossero scadute.
Sotto la minaccia di un blocco dei servizi pubblici, il Parlamento si è affrettato ad approvare un emendamento governativo che ha assegnato 40 milioni di euro agli identity provider.
Solo dopo l’approvazione della norma che ha destinato ai gestori di SPID 40 milioni di euro (art. 18bis decreto legge 24 febbraio 2023, n. 13), l’AGID ha risposto alla nostra richiesta di accesso civico con una nota, a firma della Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza Caterina Flick, nella quale si evidenzia che le convenzioni che regolano i rapporti con i gestori sono quelle pubblicate sul sito di AGID, che “risultano tuttora vigenti in quanto nelle stesse è previsto il tacito rinnovo alla scadenza”.
La nota di AGID rappresenta una clamorosa smentita di quanto affermato dal sottosegretario di Stato Alessio Butti in risposta alla interpellanza presentata dalla on.le Chiara Appendino:
“Ritengo doveroso, in questa sede, ricordare che, sin dal mio insediamento, ho manifestato la massima attenzione al tema dell’identità digitale, lavorando da subito, con AGID, alla proroga delle convenzioni, che, come tutti sappiamo, erano in scadenza il 31 dicembre. Le abbiamo prorogate fino al 23 aprile e lo saranno ulteriormente”.
Ora, sulle dichiarazioni del Sottosegretario Butti smentite dall’AGID, il Senatore Tino Magni ha presentato una interrogazione scritta:
MAGNI – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per la pubblica amministrazione e dell’economia e delle finanze. –
Premesso che:
con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 ottobre 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 285 del 9 dicembre 2014 si è data attuazione al Sistema Pubblico di Identità Digitale (in acronimo SPID), sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi online della pubblica amministrazione italiana e dei privati aderenti, introdotto per ovviare al fatto che il moltiplicarsi di servizi online costringeva i cittadini ad avere un numero sempre crescente di credenziali di accesso;
l’identità SPID si ottiene facendone richiesta a uno degli identity provider (gestori di identità digitale), che è possibile scegliere liberamente fra quelli autorizzati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID);
dal 15 marzo 2016 i primi gestori di identità digitale hanno cominciato a rilasciare le prime identità SPID a cittadini e imprese richiedenti, in seguito, dal 2020 il DL “Semplificazione e innovazione digitale” lo impone alle Pubbliche Amministrazione come unico metodo di identificazione per l’accesso ai servizi digitali;
dopo anni di crescita esponenziale degli utenti, i dati dicono che in Italia, a inizio marzo 2023 ben 34.317.320 milioni di cittadini sono in possesso di Spid (+2 milioni in soli 6 mesi), con rilasci e accessi in continuo aumento, da notizie di stampa, si è appreso della possibilità che lo strumento stesso venisse abbandonato dalla pubblica amministrazione in favore di un altro strumento similare non meglio precisato,
si è appreso altresì da fonti governative, della scadenza, fissata al mese di gennaio 2023 delle convenzioni tra il Governo e i gestori del Servizio Pubblico di Identità Digitale (SPID);
sempre da notizie di stampa si è appreso che tali convenzioni sarebbero state estese d’ufficio fino al 23 aprile 2023 e che l’Associazione Comma 22 avrebbe presentato una richiesta di accesso civico all’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) a fine febbraio, con l’intento di ottenere informazioni riguardanti il provvedimento o l’atto giuridico che permetteva ai gestori SPID di continuare a erogare il servizio;
alla Camera, l’On. Chiara Appendino ha presentato un’interpellanza urgente sulla questione (2/00109), alla quale il sottosegretario di Stato Alessio Butti ha risposto confermando che le convenzioni risultavano essere in scadenza e che erano state prorogate fino al 23 aprile 2023;
considerato che:
attraverso un emendamento governativo l’art. 18 bis decreto legge 24 febbraio 2023, n. 13 prevede la corresponsione di 40 milioni di euro ai gestori SPID;
in seguito all’approvazione del citato provvedimento, l’AGID avrebbe risposto alla richiesta di accesso civico, confermando la piena e attuale validità delle convenzioni, contraddicendo la dichiarazione del sottosegretario di Stato Butti.
Si chiede di sapere:
se la Presidente e il Ministro interrogati non ritengano necessario fornire ulteriori chiarimenti sulla vicenda, data la contraddizione tra le affermazioni del sottosegretario di Stato e la risposta di AGID;
quali iniziative intendano adottare per garantire la trasparenza nei rapporti con i gestori SPID e per informare adeguatamente il pubblico e le parti interessate su tali questioni.
Atto n. 4-00540 Pubblicato il 27 giugno 2023, nella seduta n. 81