Di Comma22 | 8 Marzo, 2017
Categoria: News
Un anno fa, l’otto marzo del 2016, la ministra Madia lanciò con una conferenza stampa lo SPID, acronimo che sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale.
A un anno di distanza dal lancio dello strumento si può fare un primo bilancio.
Al momento dell’avvio, gli obiettivi erano quantificati in tre milioni di credenziali SPID rilasciate entro il 2016 e in dieci milioni di credenziali rilasciate entro il 2017. I dati pubblicati dall’AGID sulla pagina dedicata al monitoraggio del progetto, indicato in 1.241.393 le identità SPID erogate al 1 marzo 2017 febbraio 2017; il dato al 22 febbraio 2017 era di . 1.216.013 identità erogate, vale a dire che la crescita nell’ultima settimana monitorata è stata di 25.380 credenziali attribuite.
Questi dati, che già così dimostrano uno scostamento enorme rispetto agli obiettivi prefissati, assumono i contorni di una vera débâcle ove si consideri che la parte decisamente preponderante del risultato finora raggiunto è stata ottenuta a seguito della obbligatorietà delle credenziali SPID per poter usufruire del “bonus cultura” di 500 euro destinato a chi ha compiuto diciotto anni nel 2016, nonché per poter usufruire della “carta del docente”, sempre di 500 euro, per il personale insegnante. Se poi si considera che i diciottenni destinatari del bonus sono circa 570.000 e i docenti destinatari della carta del docente sono circa 720.000, va detto che neanche l’obbligatorietà ha funzionato più di tanto, se il numero delle credenziali rilasciate è ancora inferiore al numero dei potenziali destinatari dei bonus.
In realtà, il solo numero di credenziali rilasciate non è sufficiente a misurare la effettiva utilizzazione dello strumento, se è vero che quando fu chiuso l’esperimento della posta elettronica “di Stato”, emerse che l’80 % dei titolari di una casella di posta elettronica certificata non l’aveva mai utilizzata.
Per aver un reale parametro di riferimento sull’utilizzo dello SPID occorre confrontare i dati degli accessi alle varie procedure on line con utilizzo delle credenziali già esistenti ovvero rilasciate dalle pubbliche amministrazioni in alternativa allo SPID, con gli accessi alle stesse procedure effettuati con utilizzo dello SPID. Ad esempio, per la procedura di iscrizione alle classi prime delle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado, il Ministero dell’’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha affiancato alla possibilità di iscrizione tramite credenziali rilasciate dal MIUR stesso, la possibilità di accesso alla procedura tramite SPID.
L’associazione Comma 22 onlus ha chiesto al MIUR i dati delle iscrizioni effettuate tramite SPID ovvero tramite altre credenziali; il MIUR ha fornito questi dati:
- 35.224 domande di iscrizione inserite tramite SPID;
- 76.373 domande di iscrizione pervenute tramite credenziali già in possesso di utenti del portale MIUR;
- 1.034.973 domande pervenute da utenti registratisi sulla procedura on line con le credenziali rilasciate dal MIUR.
In parole povere, solo il 3% delle domande di iscrizione sono pervenute utilizzando le credenziali SPID, mentre il 97% delle domande on line sono pervenute tramite le credenziali rilasciate dal MIUR, evidentemente più semplici e immediate.
Di fronte a questi dati, a un anno di distanza dall’avvio del progetto è forse giunto il momento di fare una valutazione sulla reale praticabilità dello SPID, anche perché le varie pubbliche amministrazioni stanno continuando a spendere risorse per integrare con SPID le possibilità di accesso alle proprie procedure on line.