Di Comma22 | 14 Gennaio, 2023
Categoria: News
È passato poco più di un anno da quando, in occasione del lancio del servizio di rilascio dei certificati online dal 15 novembre 2021, illustre testimonial il Presidente della Repubblica Mattarella, si annunciava per l’ennesima volta la fine di file e bolli.
Dal 3 gennaio è apparso sul sito del Ministero dell’Interno, Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) il seguente avviso:
La richiesta dei certificati in bollo con esenzione dell’imposta ai sensi dell’art. 62, comma 3 del CAD, è temporaneamente sospesa. Per questa tipologia di certificati si prega di rivolgersi presso gli uffici di anagrafe di qualsiasi comune.
Cos’è successo?
L’esenzione dall’imposta di bollo per i certificati online era limitata agli anni 2021 e 2022 e il Governo Meloni non ha prorogato l’esenzione al 2023, operando una scelta le cui motivazioni sono difficilmente comprensibili, visto l’aggravio di lavoro che si prospetta per gli uffici anagrafe dei comuni, di nuovo alle prese con un forte afflusso di cittadini; purtroppo i disagi per i cittadini non hanno alcun peso nell’orientare le scelte del Governo.
Tranne rare eccezioni, l’inspiegabile marcia indietro del Governo su un servizio che semplificava la vita ai cittadini, è passata sotto silenzio, anche perché dal Ministero dell’Interno si è cercato di addossare la responsabilità di questo stop ad alcune criticità riscontrate dal Garante per la protezione dei dati personali nelle modalità di accesso alla piattaforma e ai dati dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr). Nei fatti, il parere dell’Autorità Garante è stato espresso con provvedimento n. 367 del 14 ottobre 2021, e non sollevava alcun problema sui certificati richiesti dai cittadini, ma solo sulle certificazioni emesse da giornalai e tabaccai.
Sembra di capire così, che anche in questa vicenda i cittadini siano ostaggio delle lobby di categoria, come nel caso dell’annuncio del superamento dello SPID, utilizzando la pressione dei cittadini per andare incontro alle richieste che provengono in questo caso da giornalai e tabaccai.
Considerato che il Presidente Mattarella ha aderito alla campagna per il lancio del servizio dei certificati online e che anche nel discorso di fine anno ha sottolineato come l’uso delle tecnologie digitali possa semplificare la vita dei cittadini, l’associazione Comma 22 rivolge un appello al Presidente della Repubblica perché sia ripristinato il servizio di certificazione online.