Di Comma22 | 23 Maggio, 2023
Categoria: News
Nello scorso mese di febbraio l’associazione Comma 22 aveva denunciato l’assoluta mancanza di trasparenza nel modo in cui il Governo si stava confrontando con i gestori del Servizio Pubblico di Identità Digitale (SPID): le informazioni erano reperibili esclusivamente sulla stampa, dove si parlava di convenzioni scadute il 31 dicembre (nonostante nelle convenzioni fosse previsto il rinnovo tacito) e di una fantomatica proroga d’ufficio delle stesse fino al 23 aprile, senza un comunicato ufficiale da parte del Governo
Per questo l’associazione Comma 22 aveva presentato a fine febbraio una richiesta di accesso civico all’Agenzia per l’Italia Digitale ( AGID), per sapere in base a quale atto i gestori SPID continuassero a gestire il servizio.
Ora, a confronto concluso con l’approvazione di un emendamento governativo (art. 18bis decreto legge 24 febbraio 2023, n. 13) che elargisce 40 milioni di euro ai gestori SPID, l’AGID ha risposto alla richiesta di accesso civico con una nota, a firma della Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza Caterina Flick, nella quale si evidenzia che le convenzioni che regolano i rapporti con i gestori sono quelle pubblicate sul sito di AGID, che “risultano tuttora vigenti in quanto nelle stesse è previsto il tacito rinnovo alla scadenza”.
La nota di AGID rappresenta una clamorosa smentita di quanto affermato dal sottosegretario di Stato Alessio Butti in risposta alla interpellanza presentata dalla on.le Chiara Appendino:
“Ritengo doveroso, in questa sede, ricordare che, sin dal mio insediamento, ho manifestato la massima attenzione al tema dell’identità digitale, lavorando da subito, con AGID, alla proroga delle convenzioni, che, come tutti sappiamo, erano in scadenza il 31 dicembre. Le abbiamo prorogate fino al 23 aprile e lo saranno ulteriormente[1]”.
A questo punto appare difficile non definire come una colossale sceneggiata la trattativa tra Governo e gestori SPID, che avevano chiesto 50 milioni di euro per il rinnovo di convenzioni mai disdettate e per questo già rinnovate.
Del resto la norma che elargisce 40 milioni di euro ai gestori SPID, frutto del ricatto portato avanti da questi, non cita mai il rinnovo delle convenzioni, bensì la stipula di una convenzione per il raggiungimento di obiettivi aggiuntivi, peraltro decisamente vaghi se non coincidenti con quanto già previsto dalle convenzioni vigenti.
In questa situazione sarebbe doveroso da parte del Governo fornire una spiegazione sulla vicenda.
[1] Resoconto stenografico della seduta del 29 marzo 2023, risposta alla interpellanza urgente n. 2-00109 Camera